LA NOTTE DEI LETTORI 2025
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LA NOTTE DEI LETTORI 2025
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RADICI SELVAGGE
Con l’avvicinarsi dell’estate è ormai prossima alla conclusione anche la serie di escursioni guidate alla scoperta degli alberi del progetto Wild roots, Divje korenine, Radici selvagge, realizzato dall’associazione Wild Routes in collaborazione con diversi partner e finanziato dalla Regione FVG nell’ambito del bando destinato agli interventi per la valorizzazione dei dialetti sloveni della fascia confinaria della provincia di Udine. Sono rimaste ancora due opportunità per “gustare e camminare tra i boschi delle Valli”.
Domenica 8 maggio si partirà alle 9.30 da Tarcetta di Pulfero e si camminerà nei dintorni di Pegliano. Lungo il percorso (di 6 km circa) si potrà ammirare anche il castagno monumentale. Al termine ci sarà la degustazione presso l’Azienda Agricola Val Natisone.
Maggiori informazioni sulle due escursioni nelle Valli del Natisone e i link per le prenotazioni su: wildroutes.eu
Le Province dividono la comunità slovena in regione
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| Palazzo Belgrado (Udine) |
Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge costituzionale che modifica lo Statuto speciale del FVG, prevedendo la reintroduzione delle Province elettive, dopo che meno di dieci anni fa sono state abolite dal Consiglio regionale. A favore della proposta si sono espressi 85 senatori, 45 erano i contrari e 10 gli astenuti. “Si tratta di un ulteriore passo verso il ripristino della democrazia, restituendo ai cittadini il controllo, tramite il voto, sulla gestione di funzioni esercitate con risorse pubbliche a loro beneficio”, è stato esplicito l’assessore regionale Pierpaolo Roberti. Di parere contrario l’opposizione in Regione. “Le soluzioni ai problemi che affliggono gli enti locali non sono arrivate dalla Regione in questi anni e certo non arriveranno con la reintroduzione delle Province. Anzi, quello compiuto dal Senato è un passo indietro che non aiuterà i Comuni e invece sarà utile solo alla propaganda della destra. Una regione con 1,2 milioni di abitanti ha bisogno di un sistema snello basato su due livelli, Regione e Comuni, e non di nuovi livelli di governo elettivi”, ha affermato il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Diego Moretti.
Discordanti le posizioni anche all’interno della comunità slovena nella nostra regione. Mentre gli sloveni nel PD sostengono la decisione dell’ex governatrice Debora Serracchiani, i rappresentanti dell’Unione slovena concordano con la proposta dell’attuale maggioranza in regione. Durante il dibattimento in aula, a nome del PD, ha parlato la senatrice slovena Tatjana Rojc che ha sottolineato come la soppressione delle Province nel Friuli Venezia Giulia va contestualizzata nel progetto di riforme dello Stato e dell’ordinamento di quasi dieci anni fa, e va intesa come volontà di riformare il Paese in modo serio il cui fine ultimo sarebbe stato quello di modernizzare l’Italia. Sarebbe più razionale e più utile ripensare l’organizzazione sotto la regia della Regione e in stretta collaborazione con i Comuni. “La regione – ha sostenuto Rojc – presenta territori che presentano delle specificità assai differenziate: comprendono aree montane, sempre più spopolate che hanno bisogno di collaborazione tra singole amministrazioni comunali, alcuni Comuni sono aree metropolitane, altri sono insediamenti costieri sottoposti a grandi flussi turistici. Poi ci sono i Comuni di confine con l’Austria e la Slovenia e Comuni dalla spiccata vocazione industriale, come quelli del Pordenonese e le aree pedemontane, tutti con esigenze specifiche e con la necessità di progettualità, guida e coordinamento integrati a livello regionale. La frammentazione è da troppo tempo un fattore di rallentamento della modernizzazione e dello sviluppo. Non sarà la reintroduzione delle Province a far funzionare meglio queste realtà.”
La rappresentante del PD ha posto particolare attenzione alla specialità della Regione FVG per la presenza storica della minoranza slovena autoctona e al giusto riconoscimento delle minoranze linguistiche friulana e germanofona: “Il dubbio che mi sfiora è di natura squisitamente politica e riguarda l’indebolimento di questa specialità, il cui esito sarebbe la riduzione progressiva del rilievo delle minoranze in un quadro di ‘normalizzazione’. Non posso evitare di riferirmi al fastidio con cui ancora oggi certe forze politiche di maggioranza guardano agli sloveni. E tornare alle Province come erano e dove erano non porta nulla alla tutela e alla valorizzazione delle minoranze.”
Il presidente dell’Unione slovena Damijan Terpin ha invece ringraziato il centrodestra “che ci restituisce le nostre Province”. Secondo l’esponente dell’US gli sviluppi in Italia e in regione indicano una coerente prosecuzione del nuovo percorso intrapreso dal governo di centrodestra di Giorgia Meloni nei rapporti con la minoranza slovena. Terpin è stato critico nei confronti della senatrice Rojc, che ha votato contro la reintroduzione delle Province, “obbedendo così alle indicazioni del PD, che si è schierato contro gli interessi degli sloveni in Italia”. Secondo il presidente dell’US a Roma e nel FVG si stanno verificando importanti cambiamenti politici nei rapporti con la minoranza slovena, dove “il centrodestra e il centrosinistra hanno chiaramente invertito i ruoli”. Il suo partito, secondo il presidente Terpin, continuerà a confrontarsi con tutti coloro che gli sono vicini e sono disposti a collaborare per il bene degli sloveni in Italia. Con questo spirito, sta ora partecipando al dibattito sulla futura portata e struttura delle nuove Province.
Soddisfazione per la scelta della maggioranza regionale è stata espressa pure dal consigliere regionale dell’Unione slovena Marko Pisani che ha ricordato che il suo partito, dieci anni fa, è stato l’unico a opporsi all’abolizione delle Province.
(r.p.) dal Novi Matajur
I bunker di Sella Carnizza
Uno dei luoghi più caratteristici del comune di Resia è la località di Sella Carnizza/ta-na Karnïci. Sull’omonimo passo sorge l’alpeggio di Gnivizza/Njïvica. In resiano gli edifici privati dove si praticava la monticazione vengono chiamati planïne e tradizionalmente erano abitati d’estate, quando il bestiame veniva condotto al pascolo. Con la fine della bella stagione gli animali venivano ricondotti nelle stalle di fondovalle.
Dall’agglomerato un itinerario pianeggiante di circa un quarto d’ora porta alla chiesetta di Sant’Anna di Carnizza. In questa località, all’interno del Parco naturale delle Prealpi Giulie, si trovano anche tante strutture realizzate tra la prima guerra mondiale e la guerra fredda.
Queste opere costruite a scopo bellico potrebbero, una volta riqualificate, diventare un’attrazione turistica. Di questo si è parlato martedì, 3 giugno, a Udine al convegno dal titolo «Sbarramenti difensivi di Sella Carnizza e Passo Tanamea tra passato e futuro», organizzato nella sala convegni della Fondazione Friuli a Palazzo Antonini-Stringher.
Dopo i saluti del presidente della Fondazione Friuli, Bruno Malattia, sono intervenuti la sindaca di Resia/ Rezija, Anna Micelli, il comandante della Brigata alpina Julia, gen. Francesco Maiariello, il comandante dell’8° Reggimento alpini Brigata alpina Julia, coll. Lorenzo Riva e il comandante del 12° Reparto infrastrutture ten. coll. Ivano Borserini. Per entrare nel vivo dell’argomento sono seguiti altri interventi, allo scopo di riflettere su come valorizzare al meglio a fini turistici queste testimonianze del passato. Matteo Chiaruttini ha presentato l’attività da lui svolta quale professionista incaricato; la presidente della Rete italiana European green belt, Francesca Visintin, ha messo a confronto le varie esperienze lungo la Egb (European green belt); il responsabile dell’Ufficio progetti strategici di Promoturismo Fvg, Nicola Revelant, ha parlato delle prospettive di valorizzazione turistica dei luoghi della guerra fredda, mentre il sindaco di Villa Santina, Domenico Giatti, ha illustrato le esperienze relative all’argomento già in atto nel suo comune. (Sandro Quaglia)
dal Dom
5 giugno Giornata mondiale dell'ambiente
- Microplastiche e nanoplastiche nelle arterie:Ricerche recenti hanno rilevato la presenza di microplastiche e nanoplastiche nelle placche aterosclerotiche delle arterie.
- Rischio aumentato di malattie cardiovascolari:I pazienti con microplastiche e nanoplastiche nelle placche hanno un rischio più elevato di infarto, ictus e decesso rispetto a quelli senza queste particelle.
- Meccanismo di azione:Si pensa che le microplastiche e nanoplastiche possano promuovere l'infiammazione e lo stress ossidativo nelle cellule dell'endotelio, contribuendo alla formazione e alla rottura delle placche aterosclerotiche.
Julian Alps Film Festival
Dopo la bellissima prima serata a Sella Sant’Agnese, il Julian Alps Film Festival della Consulta dei giovani farà tappa alla Stazione di Chiusaforte venerdì 13 giugno con il documentario River
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