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Poesia di GARCIA LORCA
poesia di Aguirre
RAÚL GUSTAVO AGUIRRE
PROPRIETÀ
Possiedo un cielo azzurro
ogni volta che lo guardo.
La terra è mia quando
semplicemente cammino.
Non mi importa mai e poi mai
di ciò che preoccupa i potenti.
E quando sogno, sono
una terra infinita.
(da La stella fugace, 1984)
.
La libertà è nella semplicità, dice il poeta argentino Raúl Gustavo Aguirre, nella spensieratezza che astrae dalle preoccupazioni economiche e militari dei potenti. Allora diventa possibile possibile, come George Byron, "vedere un mondo in un granello di sabbia / e un paradiso in un fiore selvatico, / tenere l'infinito nel palmo della mano / e l'eternità in un'ora".
.
SGUARDI
Sono frammenti di vita le storie brevi scritte da Carmen Gasparotto: vita vissuta, spiata, immaginata. Tutte regalano un’epifania. Come il cuore fatto con le mani da una giovane donna davanti al carcere dov’è richiuso il suo amato, nella speranza che lui, affacciato alla finestra, lo scorga. O il bambino che saluta il macchinista del treno perché gli piace sentirsi riconosciuto. O un sorriso che arriva inaspettato, come una finestra accostata che si spalanca per un brusco colpo di vento.La scrittrice osserva, registra e riporta. Il suo sguardo si posa su episodi apparentemente marginali, brevi lampi che illuminano un’esistenza fermando lo scorrere del tempo. Il senso della vita è lì, davanti ai nostri occhi, basta volerlo vedere.
Le parole di Carmen Gasparotto si accompagnano ai disegni di Lisa Palleva, tatuatrice di professione. La scrittura è trasmissione di segni: accarezza gli occhi, sfiora la pelle e, quando diventa arte, incide l’anima.
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ÁLVARO VALVERDE : COSÌ
ÁLVARO VALVERDE
COSÌ
Così come nel fiume
si vedono
riflesse piante e alberi
e le sponde sembrano,
per simmetria, una
terra verde rovesciata,
la luce, la brezza, l'acqua,
nelle prime ore
di questa giornata di luglio,
danno l'idea
che la vita è Dolce,
serena, questo vivere
davanti al baratro.
(da La stanza dello scirocco, 2018)
Premio Hemingway - Lignano Sabbiadoro
Si è da poco concluso l'ultimo incontro di questa edizione del Premio Hemingway 2025, in attesa della cerimonia di premiazione delle 20.30. La protagonista è stata Cecilia Sala, intervistata da Alberto Garlini., vincitrice per la sezione “Testimone del nostro tempo” per il coraggio con cui raccoglie e racconta storie da contesti difficili, spesso invisibili





IL MOMENTO PIU' BELLO DELL' ESTATE

W. D. WARD, "CASA DI CAMPAGNA"

Fresche sere d’estate.
Le finestre aperte.
Le luci accese.
La fruttiera colma.
E il tuo capo sulla mia spalla.
Questi sono i momenti più felici della giornata.
Insieme alle prime ore del mattino,
naturalmente. E quegli attimi
subito prima di pranzo.
E il pomeriggio e
le prime ore della sera.
Ma davvero adoro
queste serate estive.
Ancor più, mi sa,
di quegli altri momenti.
Il lavoro quotidiano finito.
E nessuno più che ci disturbi, adesso.
Né mai.
(da Blu oltremare, 1986 – Traduzione di R. Duranti e F. Durante)
.
Alle 4.42 di questa mattina, con il solstizio, è iniziata l'estate astronomica. Belle serate, come quelle che con il suo consueto minimalismo dice di amare il poeta statunitense Raymond Carver, ma anche belle mattine e bei crepuscoli, favoriti dalla grande abbondanza di luce. Eppure, non tutti la pensano così: Jane Austen, ad esempio, che in una lettera del 1796 scrisse "Che caldo terribile soffriamo! Mi tiene in un perpetuo stato di volgarità".
poesia di Raymond Carver
https://cantosirene.blogspot.com/2025/
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Fresche sere d’estate.
Le finestre aperte.
Le luci accese.
La fruttiera colma.
E il tuo capo sulla mia spalla.
Questi sono i momenti più felici della giornata.
Insieme alle prime ore del mattino,
naturalmente. E quegli attimi
subito prima di pranzo.
E il pomeriggio e
le prime ore della sera.
Ma davvero adoro
queste serate estive.
Ancor più, mi sa,
di quegli altri momenti.
Il lavoro quotidiano finito.
E nessuno più che ci disturbi, adesso.
Né mai.
(da Blu oltremare, 1986 – Traduzione di R. Duranti e F. Durante)
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Alle 4.42 di questa mattina, con il solstizio, è iniziata l'estate astronomica. Belle serate, come quelle che con il suo consueto minimalismo dice di amare il poeta statunitense Raymond Carver, ma anche belle mattine e bei crepuscoli, favoriti dalla grande abbondanza di luce. Eppure, non tutti la pensano così: Jane Austen, ad esempio, che in una lettera del 1796 scrisse "Che caldo terribile soffriamo! Mi tiene in un perpetuo stato di volgarità".
poesia di Raymond Carver
https://cantosirene.blogspot.com/2025/
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Il gelato
Di crema, di limone o di vaniglia,
il gelato, che meraviglia!
In vetta al delicato
cono vede il bambino
dapprima un iridato
massiccio alpino:
e la panna è la neve del Cervino,
la fragola, tra burroni di cioccolato,
è il Monte Rosa, certo.
Poi le dentate scintillanti vette
si sciolgono in delizia, non sono più
che lisce collinette
o le dune ondulate d’un deserto…
E anche il deserto te lo mangi tu
scoprendo che la sabbia, o meraviglia,
è di crema e limone, e di vaniglia.
Gianni Rodari
dal web
MOMENTO
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VANESSA BELL, "LA GABBIA"
. |
Gli uccelli alla finestra, le persiane
socchiuse: un’aria d’infanzia e d’estate
che mi consola. Veramente ho gli anni
che so di avere? O solo dieci? A cosa
mai mi ha servito l’esperienza? A vivere
pago a piccole cose onde vivevo
inquieto un tempo.
(da Uccelli, Edizioni dello Zibaldone, 1950)
fonte Il canto delle sirene
.
Una poesia matura di Umberto Saba, qui già oltre i sessant'anni: guarda dalla finestra il giorno d'estate e si rende conto che gli anni trascorsi sono stati alla fine fonte di esperienza, capaci di acquietare quella che un tempo era inquietudine, di saper cogliere la felicità delle piccolezze quotidiane.
Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), poeta italiano tra i massimi del ‘900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studî commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l’amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel Canzoniere.
Giugno
Giugno di Giosuè Carducci
RETRO DELLA NOIA
![]() |
FOTOGRAFIA © NEIL MORRELL/PIXABAY
.
E poi fu il mondo. Quanto sembrava grande.
(da Diario di un poeta appena stancatosi, 1985)
Jon Juaristi
dal canto delle sirene
poesia
“Prato d’aprile” di Ada Negri
C’era un prato: con folte erbe, frammiste
a bianchi fiori, e gialli, e violetti;
e fra esse un brusio di mille piccole
vite felici; e se sull’erbe e i fiori
spirava il vento, con piegar di steli
tutto il prato nel sol trascolorava.
E volavan farfalle, uguali a petali
sciolti dai gambi; e si perdean rapidi
i miei pensieri in quell’aerea danza
ove l’ala era il fiore e il fiore l’ala.
Ma dov’era quel prato? Non so più.
E quel vento soave, che scendea
sull’erbe folte, a renderle
curve e beate, e me con loro, in quale
PER FARE UN PRATO
![]() |
immagine fatta con AI |
Un trifoglio, un’ape e un sogno
EMILY DICKINSON
PER FARE UN PRATO
Per fare un prato bastano
un trifoglio, un'ape,
un trifoglio, un'ape
e un sogno.
Può bastare il sogno
se le api sono poche.
(da Poesie, 1896)
.
Un trifoglio e un'ape e un sogno: un prato del New England è bell'e servito da Emily Dickinson. Certo, i primi due elementi sono di facile reperibilità in natura, e sono il segreto del ciclo vitale con l'impollinazione - una collaborazione che è il perno dell'ecosistema. Il terzo elemento, il sogno, la capacità visionaria, l'immaginazione, sono ciò che consente alla fantasia di volare e di cogliere il lato poetico, letterariamente romantico.
DA "IL CANTO DELLE SIRENE"
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DEDICATA A TUTTI I PAPA'
Un padre è qualcuno che ti prende in braccio e ti insegna a ridere.
Qualcuno che quando chiudi gli occhi puoi sentire il suo cuore battere nel tuo.
Qualcuno che con la sua mano grande come il cielo ti indica la strada.
Qualcuno che, basta un soffio appena nei polmoni, per toglierti ogni paura.
Che grande forza che ha un padre.
Fabrizio Caramagna
AMO LE DONNE
Alla bellezza dei miei sogni
HERMANN HESSE
AMO LE DONNE
Amo le donne che mille anni fa
erano cantate e amate dai poeti.
Amo le città, che ormai deserte dentro le mura
piangono stirpi reali di tempi antichi.
Amo le città che sorgeranno
quando nessuno dell'oggi sarà più al mondo.
Amo le donne – splendide, slanciate,
che stanno, non nate, nel grembo degli anni.
Con la loro pallida bellezza siderale
somiglieranno un giorno alla bellezza dei miei sogni.
1901
(da Poesie d'amore e altre poesie, Mondadori, 2020 - Traduzione di Anna Ruchat)
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"Amo le donne" dichiara il celebre poeta e scrittore tedesco Hermann Hesse. In realtà le donne nelle sue opere sono, come rileva Bruna Bianchi, "evanescenti, indifferenziate, anodine", sfumano nell'anonimato, nell'indistinto, assumono valenze simboliche diventando "una per tutte". Succede anche qui, dove diventano emblema di un tempo passato e di un tempo futuro, splendidamente immerse nel sogno poetico.
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LOUISE-CATHERINE BRESLAU, "LA TOILETTE"
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POESIA DI KAREL DESTOVNIK KAJUH
Il 22 febbraio 1944 veniva ucciso, a soli 22 anni, mentre combatteva per il proprio paese, il poeta, scrittore e traduttore KAREL DESTOVNIK - Kajuh. Eroe nazionale sloveno.


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