𝐁𝐞𝐠𝐨𝐧𝐢𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐚𝐧𝐠𝐨𝐥𝐨: 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐟𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐨
La nuova edizione, la seconda negli ultimi cinque anni, è stata presentata per la prima volta nella regione della Primorska il 9 maggio a Tolmin, nella ricorrenza dell’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo e della fine della seconda guerra mondiale. Alla presentazione, organizzata nella biblioteca di Tolmin che porta il nome dello scrittore, hanno partecipato anche molti parenti di Kosmač, tra cui la figlia Nanča Kosmač Kogej – che acconsentendo alla stampa del volume ha permesso all’editore Andraž Gombač di effettuare ricerche e approfondimenti sui testi.
Il terzo sabato di maggio il ciclo di eventi in occasione della presentazione del libro è proseguito con la 23. passeggiata su sentiero tematico dedicato a Kosmač, lungo circa 18 km. Il percorso inizia a Dolenja Trebuša e, una volta raggiunta la fattoria della famiglia Kosmač a Bukovica, attraverso la valle del torrente Idrijca raggiunge Most na Soči, per poi costeggiare l’Isonzo e terminare a Tolmin davanti alla biblioteca intitolata allo scrittore.
dal Dom
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Gli uccelli alla finestra, le persiane
socchiuse: un’aria d’infanzia e d’estate
che mi consola. Veramente ho gli anni
che so di avere? O solo dieci? A cosa
mai mi ha servito l’esperienza? A vivere
pago a piccole cose onde vivevo
inquieto un tempo.
(da Uccelli, Edizioni dello Zibaldone, 1950)
fonte Il canto delle sirene
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Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), poeta italiano tra i massimi del ‘900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studî commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l’amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel Canzoniere.
wikipedia
Domenica 8 maggio si partirà alle 9.30 da Tarcetta di Pulfero e si camminerà nei dintorni di Pegliano. Lungo il percorso (di 6 km circa) si potrà ammirare anche il castagno monumentale. Al termine ci sarà la degustazione presso l’Azienda Agricola Val Natisone.
Maggiori informazioni sulle due escursioni nelle Valli del Natisone e i link per le prenotazioni su: wildroutes.eu
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Palazzo Belgrado (Udine) |
Discordanti le posizioni anche all’interno della comunità slovena nella nostra regione. Mentre gli sloveni nel PD sostengono la decisione dell’ex governatrice Debora Serracchiani, i rappresentanti dell’Unione slovena concordano con la proposta dell’attuale maggioranza in regione. Durante il dibattimento in aula, a nome del PD, ha parlato la senatrice slovena Tatjana Rojc che ha sottolineato come la soppressione delle Province nel Friuli Venezia Giulia va contestualizzata nel progetto di riforme dello Stato e dell’ordinamento di quasi dieci anni fa, e va intesa come volontà di riformare il Paese in modo serio il cui fine ultimo sarebbe stato quello di modernizzare l’Italia. Sarebbe più razionale e più utile ripensare l’organizzazione sotto la regia della Regione e in stretta collaborazione con i Comuni. “La regione – ha sostenuto Rojc – presenta territori che presentano delle specificità assai differenziate: comprendono aree montane, sempre più spopolate che hanno bisogno di collaborazione tra singole amministrazioni comunali, alcuni Comuni sono aree metropolitane, altri sono insediamenti costieri sottoposti a grandi flussi turistici. Poi ci sono i Comuni di confine con l’Austria e la Slovenia e Comuni dalla spiccata vocazione industriale, come quelli del Pordenonese e le aree pedemontane, tutti con esigenze specifiche e con la necessità di progettualità, guida e coordinamento integrati a livello regionale. La frammentazione è da troppo tempo un fattore di rallentamento della modernizzazione e dello sviluppo. Non sarà la reintroduzione delle Province a far funzionare meglio queste realtà.”
La rappresentante del PD ha posto particolare attenzione alla specialità della Regione FVG per la presenza storica della minoranza slovena autoctona e al giusto riconoscimento delle minoranze linguistiche friulana e germanofona: “Il dubbio che mi sfiora è di natura squisitamente politica e riguarda l’indebolimento di questa specialità, il cui esito sarebbe la riduzione progressiva del rilievo delle minoranze in un quadro di ‘normalizzazione’. Non posso evitare di riferirmi al fastidio con cui ancora oggi certe forze politiche di maggioranza guardano agli sloveni. E tornare alle Province come erano e dove erano non porta nulla alla tutela e alla valorizzazione delle minoranze.”
Il presidente dell’Unione slovena Damijan Terpin ha invece ringraziato il centrodestra “che ci restituisce le nostre Province”. Secondo l’esponente dell’US gli sviluppi in Italia e in regione indicano una coerente prosecuzione del nuovo percorso intrapreso dal governo di centrodestra di Giorgia Meloni nei rapporti con la minoranza slovena. Terpin è stato critico nei confronti della senatrice Rojc, che ha votato contro la reintroduzione delle Province, “obbedendo così alle indicazioni del PD, che si è schierato contro gli interessi degli sloveni in Italia”. Secondo il presidente dell’US a Roma e nel FVG si stanno verificando importanti cambiamenti politici nei rapporti con la minoranza slovena, dove “il centrodestra e il centrosinistra hanno chiaramente invertito i ruoli”. Il suo partito, secondo il presidente Terpin, continuerà a confrontarsi con tutti coloro che gli sono vicini e sono disposti a collaborare per il bene degli sloveni in Italia. Con questo spirito, sta ora partecipando al dibattito sulla futura portata e struttura delle nuove Province.
Soddisfazione per la scelta della maggioranza regionale è stata espressa pure dal consigliere regionale dell’Unione slovena Marko Pisani che ha ricordato che il suo partito, dieci anni fa, è stato l’unico a opporsi all’abolizione delle Province.
(r.p.) dal Novi Matajur
Uno dei luoghi più caratteristici del comune di Resia è la località di Sella Carnizza/ta-na Karnïci. Sull’omonimo passo sorge l’alpeggio di Gnivizza/Njïvica. In resiano gli edifici privati dove si praticava la monticazione vengono chiamati planïne e tradizionalmente erano abitati d’estate, quando il bestiame veniva condotto al pascolo. Con la fine della bella stagione gli animali venivano ricondotti nelle stalle di fondovalle.
Dall’agglomerato un itinerario pianeggiante di circa un quarto d’ora porta alla chiesetta di Sant’Anna di Carnizza. In questa località, all’interno del Parco naturale delle Prealpi Giulie, si trovano anche tante strutture realizzate tra la prima guerra mondiale e la guerra fredda.
Dopo i saluti del presidente della Fondazione Friuli, Bruno Malattia, sono intervenuti la sindaca di Resia/ Rezija, Anna Micelli, il comandante della Brigata alpina Julia, gen. Francesco Maiariello, il comandante dell’8° Reggimento alpini Brigata alpina Julia, coll. Lorenzo Riva e il comandante del 12° Reparto infrastrutture ten. coll. Ivano Borserini. Per entrare nel vivo dell’argomento sono seguiti altri interventi, allo scopo di riflettere su come valorizzare al meglio a fini turistici queste testimonianze del passato. Matteo Chiaruttini ha presentato l’attività da lui svolta quale professionista incaricato; la presidente della Rete italiana European green belt, Francesca Visintin, ha messo a confronto le varie esperienze lungo la Egb (European green belt); il responsabile dell’Ufficio progetti strategici di Promoturismo Fvg, Nicola Revelant, ha parlato delle prospettive di valorizzazione turistica dei luoghi della guerra fredda, mentre il sindaco di Villa Santina, Domenico Giatti, ha illustrato le esperienze relative all’argomento già in atto nel suo comune. (Sandro Quaglia)
dal Dom
RAÚL GUSTAVO AGUIRRE PROPRIETÀ Possiedo un cielo azzurro ogni volta che lo guardo. La terra è mia quando semplicemente cammino. Non mi imp...