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FOTOGRAFIA © NEIL MORRELL/PIXABAY
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E poi fu il mondo. Quanto sembrava grande.
Al limite dell'estate, quanto era dolce
il tempo che si apriva, la luce che non declinava.
Tra la pineta e il fiume si estendevano gli orti:
le piccole distese di campi di mais e fagioli
brillavano insieme sotto l'oro di giugno.
Inventare cose ogni giorno, impregnarsi
di sole, cercare i nomi del grillo e della sabbia,
del finocchio profumato, del granchio, del quarzo.
E il ritorno: la sera ci riportava al sonno
per strade di polvere e scorie frantumate,
docile alle voci vicine della stanchezza.
Ma ti ho sentito. Tu sei venuto con me,
Angelo della noia, fratello, che proietti la tua ombra
sopra le more, la tua ombra abominevole.
(da Diario di un poeta appena stancatosi, 1985)
Jon Juaristi
dal canto delle sirene
Olga, non vedo il tuo blog nella mia lista di lettura. Hai cambiato di nuovo account?
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