Il proverbio friulano della settimana di Vita nei campi
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VERDUZZO FRIULANO
𝐏𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐫𝐮𝐛𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐞𝐥𝐢𝐞𝐫 - 𝐕𝐞𝐫𝐝𝐮𝐳𝐳𝐨 𝐟𝐫𝐢𝐮𝐥𝐚𝐧𝐨
C’è un vino che più di altri ha un legame con i ricordi dei giorni di festa in Friuli. Si tratta del verduzzo, a lungo prodotto importante in Friuli prima di diventare residuale.
Il Verduzzo arriva da un vitigno autoctono della nostra regione, in particolare della provincia di Udine dove si è maggiormente diffuso. È noto per la sua versatilità, che permette di dare origine a vini con caratteristiche molto diverse: dal secco all'amabile, fino al passito. È considerato uno dei vitigni più antichi del Friuli-Venezia Giulia, con testimonianze della sua presenza – come vino - che risalgono a diversi secoli fa. La coltivazione del verduzzo è quasi esclusivamente concentrata nelle zone collinari dei Colli Orientali del Friuli, dove viene vinificato anche con maturazioni tardive e appassimenti per la produzione in versione dolce.
L’uva è sensibile all'oidio e alla peronospora, richiede attenzioni nella gestione del vigneto e questo ha ridotto la voglia di coltivarlo. A limitarne la diffusione anche il disinteresse del mercato per i vini dolci e la competizione con il Picolit, l’altro prodotto ricco di zuccheri proposto in regione.
Oggi il vino che ho nel bicchiere mi aiuta a tornare con la memoria alle feste in famiglia dove il Verduzzo dolce era l’unico vino al quale potevano aspirare anche i bambini. Il nonno era il più generoso, ma oltre il sorso non si andava.
Ho davanti un Verduzzo passito 2021 che arriva dalle colline di Premariacco. Il colore ambrato e lucente è già testimone dell’importante presenza di zucchero. Il bicchiere sprigiona note di erbe aromatiche, note balsamiche, miele, fiore di tarassaco e zagara. Una ricchezza olfattiva che -senza annoiare - regala anche frutta tropicale come datteri e frutta secca. In bocca la presa tannica - che caratterizza le uve di verduzzo - fa buona guardia allo zucchero rendendo il sorso agile e lasciando la bocca pulita.
Si tratta di un vino da meditazione, ma che si abbina perfettamente a formaggi stagionati ed erborinati (come il Gorgonzola piccante o il Blu di capra), paté, fois gras, dolci a base di mandorle o frutta secca, cioccolato fondente. Un vero vino della festa
14 giugno Giornata mondiale del donatore di sangue
Giornata mondiale del donatore di sangue
Boramata 2025: Trieste celebra 10 anni di vento e magia
Dal 13 al 15 giugno la decima edizione di Boramata, la festa più ventosa della città che trasforma Piazza Unità in un caleidoscopio di colori.
A Trieste la Bora non è solo vento: è identità, carattere, spirito ribelle che plasma anime e architetture. È lei, un po’ “mata” e anche per questo molto amata, che rammenta ai triestini i pregi del disordine, dell’incostanza, della follia. Lei che spazza via i pensieri e insegna a non mai farsi abbattere dalle raffiche della vita. Ed è proprio questo vento il protagonista assoluto dal 13 al 15 giugno della decima edizione di Boramata, la festa che trasforma il rapporto ancestrale tra la città e il suo vento in spettacolo puro, arte partecipata, esperienza collettiva unica al mondo. Oltre 300 girandole multicolori – un record assoluto – invaderanno Piazza Unità d’Italia (ma anche, ed è una novità, Piazzale Monte Re a Opicina), creando un’installazione artistica che danza al ritmo delle raffiche. “Disordinate, come piace al vento”, queste sculture cinetiche trasformeranno il salotto buono della città in un teatro a cielo aperto dove i refoli e le raffiche improvvise di fresco “borin” saranno gli indiscussi protagonisti. Ad aprire la manifestazione, intorno alle 10 del mattino, saranno più di 34 i piccoli e piccolissimi alunni delle classi “Pulcini, Margherite e Arcobaleno” della scuola per l’infanzia Istituto Beata Vergine Trieste, che come giovanissimi scenografi in erba si occuperanno di decorare la piazza con le iconiche girandole di Boramata.
fonte https://bora.la/2025/06/11/boramata-2025-trieste-celebra-10-anni-di-vento-e-magia/
Cambiamenti climatici
Clima, nei prossimi cinque anni potremo raggiungere il nuovo record di temperatura globale annuale. Lo ha annunciato l'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), l'agenzia delle Nazioni Unite che monitora il clima del pianeta, indicando una probabilità dell'80% che questo accada entro il 2030. Le conseguenze sarebbero drammatiche: siccità devastanti che comprometterebbero la produzione agricola mondiale, alluvioni sempre più violente che spazzerebbero via intere comunità, incendi forestali incontrollabili che distruggerebbero ecosistemi fondamentali per l'equilibrio climatico. Secondo il rapporto diffuso mercoledì 28 maggio, esiste anche una possibilità dell'1% che entro il 2030 si verifichi un anno con temperature globali superiori di 2°C rispetto ai livelli preindustriali. Pur trattandosi di una probabilità minima, il dato ha scioccato la comunità scientifica perché fino a pochi anni fa uno scenario del genere era considerato completamente impossibile in un arco temporale così breve. Il superamento di questa soglia avrebbe un significato altamente simbolico e politico: sancirebbe il fallimento dell’Accordo di Parigi, l’intesa sul clima approvata nel 2015 alla Cop21, la ventunesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In quell’occasione, 196 paesi si impegnarono a limitare l’aumento della temperatura globale “ben al di sotto dei 2°C”, puntando, se possibile, a contenere il riscaldamento entro 1,5°C. Uno sforamento già nel prossimo quinquennio metterebbe seriamente in discussione la credibilità di quell’accordo e l’efficacia delle politiche climatiche adottate fino a oggi.
Continua https://www.wired.it/article/clima-record-caldo-2-gradi/
Presentazione guida
Verrà presentata giovedì 12 giugno, alle 18, nella sala del Centro culturale sloveno a San Pietro al Natisone, la guida ‘Itinerari a piedi nelle Valli del Natisone e del Torre – Pešpoti po Nediških in Terskih dolinah’ scritta da Brunello Pagavino (ex insegnante e giornalista, ora pensionato, nonno e podista) ed edita dalla cooperativa Novi Matajur, editrice dell’omonimo settimanale, dove gli scritti sono apparsi a puntate nel 2021. Si tratta di dodici itinerari nelle vallate confinarie della provincia di Udine, percorsi da Pagavino durante il periodo della pandemia e narrati con attenzione agli aspetti ambientali, ma anche con un occhio alla storia e alle vicende umane di quell’area.
“Quanto la penna di Brunello Pagavino ci ha donato è un invito a chi vuole conoscere le Valli del Natisone e del Torre con consapevolezza e rispetto, scoprendo i suoi piccoli paesi (anche quelli ormai scomparsi), i suoi sentieri, il richiamo delle acque del Natisone, ma anche di un laghetto su un versante del Matajur, di tratti che ricordano i cammini delle Ande e di prati che ricordano il paradiso” scrive Michele Obit, direttore responsabile del settimanale, nella sua introduzione alla guida.
dal Novi Matajur
I bambini invitano a teatro il 13 giugno a S. Pietro
l gruppo teatrale dei bambini che frequentano le attività in sloveno organizzate a Udine dall’associazione don Eugenio Blanchini invita alla prima della commedia «Detektivska agencija Začarani gozd» (Agenzia investigativa bosco incantato) scritta per loro da Samanta Kobal, che ne firma anche la regia. L’appuntamento è per venerdì 13 giugno alle 17.30 nella sala della casa della cultura slovena a San Pietro al Natisone (museo SMO)
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poesia di Aguirre
RAÚL GUSTAVO AGUIRRE PROPRIETÀ Possiedo un cielo azzurro ogni volta che lo guardo. La terra è mia quando semplicemente cammino. Non mi imp...
